Chi siamo

Questo breve manuale è stato organizzato in situazione di libertà ristretta, no no, causa corona virus. Sarà evidente dalle molte imprecisioni. Prima fra tutte le immagini, recuperate da più parti, con stili diversi, d’età diverse. Spero di essere scusato se ho anteposto la possibilità di farmi comprendere all’estetica. Non è la sola imprecisione. Il soggetto è il Fitness. Ne do la
prima traccia scritta nella storia ma il problema di esercitazioni per il potenziamento della “macchina biologica” è antico. Ha molto in comune con quello che si intendeva per “educazione fisica”. Erano prima della nascita dello “sport”. Le prove addotte per renderle attività su base scientifica e renderle discipline sono state numerose ma insufficienti come consistenza. Una disciplina per essere considerata tale deve avere una materia come oggetto ed un metodo verificabile per studiarla. S’è l’oggetto è il “movimento umano” è semanticamente ridotto alla meccanica, lontano dall’attività finalizzata. Le prove di volta in volta sono state mutuate,
troppo, da varie discipline invece di cercarle in se stesse. Ma il fondamento epistemologico latita. La ricerca del significato nel Fitness s’è rivelato così difficoltoso da doverlo cercare in una generalizzazione dell’evoluzione biologica. Si è passati da interpretazioni utilitaristiche e pragmatiche, come esercizio che fortifica in vista di una lotta per la vita, ad una esistenzialista
come mezzo per la conoscenza di sè. Con il risutato di definire il tema : “il corpo”. La pretesa di avere da dire sul corpo è di un’elenco di discipline, con il solo effetto di rivalutare il ruolo della fisicità. Ma il corpo è materia “sacra” e questo può essere un motivo del girarci intorno senza entrare. La medicina ne fa una somma di organi. Così la Medicina dello sport e
la riabilitazione. La Psicologia tenta la via della Psicologia dello Sport con il Training autogeno e le tecniche di Rilasciamento. L’ aspetto commerciale non si fa aspettare. Così proliferano “corsi” derivati, dal Pilates alla Posturale per finire con lo Zumba. Poi c’è stato il Corona Virus. Tutto fermo. Due gruppi non hanno accettato la limitazione. I Jogger ed i Culturisti.
I primi cercando ogni motivo per correre, i secondi, e ce ne sono stati , nel garage con la coppia di manubri ed il bilanciere. Le due attività che operano intorno alla sensazione del proprio sè in una visione esistenzialista. E’ forse questa l’essenza del Fitness, una pratica che non
prevede altro da sè.

Per questo vorrei dedicare questo breve lavoro a tutti quelli persi in questa ricerca.
Filippo Massaroni

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Quello che pensava il Prof. Carmelo Bosco. “Voi dovete sapere che la medicina, la scienza medica è una scienza nata dallo studio della patologia e non dell’uomo sano. La salute è stata definita dalla medicina semplicemente attraverso la rimozione della malattia. Ma noi che conosciamo l’uomo sano, che studiamo come migliorare le prestazioni, che sappiamo quello che serve, non semplicemente per togliere la malattia, ma per preservare un equilibrio di benessere, ebbene noi abbiamo un grande dovere di adattare queste conoscenze e di metterle a disposizione di tutti e non solo degli atleti. E noi sappiamo che non basta dire vai a correre, solleva dei pesi, fai questo esercizio. Occorrono risposte chiare, serie. Perché per una terapia si va dal medico e per l’esercizio ci si fida di chiunque? Di guru improvvisati, di uomini d’affari mascherati da esperti. È il corpo delle persone in gioco, per non parlare del benessere psicofisico. Ecco perché solo una minoranza delle persone fa esercizio regolarmente. Non si convince la gente se non con la serietà e per questo motivo io credo che la scienza dello sport può avere un grande ruolo. Noi siamo coloro che hanno il bagaglio di conoscenze per poter dare risposte giuste non solo a chi dello sport ne fa una professione ma soprattutto a chi vuole usare l’esercizio per stare bene. In un mondo che invecchia queste competenze possono diventare fondamentali per garantire benessere, indipendenza e qualità della vita a milioni di persone”. Prof. Carmelo Bosco nel 2002 in un discorso ai suoi studenti di Scienze Motorie all’Università di Tor Vergata.Quello che pensava il Prof. Carmelo Bosco. “Voi dovete sapere che la medicina, la scienza medica è una scienza nata dallo studio della patologia e non dell’uomo sano. La salute è stata definita dalla medicina semplicemente attraverso la rimozione della malattia. Ma noi che conosciamo l’uomo sano, che studiamo come migliorare le prestazioni, che sappiamo quello che serve, non semplicemente per togliere la malattia, ma per preservare un equilibrio di benessere, ebbene noi abbiamo un grande dovere di adattare queste conoscenze e di metterle a disposizione di tutti e non solo degli atleti. E noi sappiamo che non basta dire vai a correre, solleva dei pesi, fai questo esercizio. Occorrono risposte chiare, serie. Perché per una terapia si va dal medico e per l’esercizio ci si fida di chiunque? Di guru improvvisati, di uomini d’affari mascherati da esperti. È il corpo delle persone in gioco, per non parlare del benessere psicofisico. Ecco perché solo una minoranza delle persone fa esercizio regolarmente. Non si convince la gente se non con la serietà e per questo motivo io credo che la scienza dello sport può avere un grande ruolo. Noi siamo coloro che hanno il bagaglio di conoscenze per poter dare risposte giuste non solo a chi dello sport ne fa una professione ma soprattutto a chi vuole usare l’esercizio per stare bene. In un mondo che invecchia queste competenze possono diventare fondamentali per garantire benessere, indipendenza e qualità della vita a milioni di persone”. Prof. Carmelo Bosco nel 2002 in un discorso ai suoi studenti di Scienze Motorie all’Università di Tor Vergata.