Resistance Training Caffè Fitness, BB, Forma e Condizione.

Fitness, BB, Forma e Condizione.

Una riflessione sul valore del Resistance Training

di Filippo Massaroni

Intuisco tra i tanti iscritti al resistancetraining.net una varietà di operatori. Tecnici della “sala pesi”, Personal trainer, sportivi BB. Molto bene. Queste figure professionali  dovrebbero avere chiaro il loro relativo campo d’azione. Molti , non tutti, di costoro mi procurano un leggero fastidio e sono i Pt. E’ evidente che sono qui per cercare di diventarlo. Il pezzo di carta che hanno sanno che non vale nulla. Se lo sapessero i loro clienti… . Questa mia riflessione è un chiarimento sul Fitness ovvero il programma di esercizi e stile di vita che porta alla formazione di una condizione superiore alla norma di efficienza e salute. Sò che a molti non basta, non ci vedo nulla di negativo, solo che per molti altri ciò è molto anzi è un traguardo da raggiungere non senza difficoltà. Molte persone specialmente sopra i 40 anni mettono in seconda fila la Forma ed in prima la Condizione riconoscendola come la madre di una buon livello funzionale per la qualità della vita di tutti i giorni. La scienza aggiunge che incide anche sulla lunghezza della stessa. Sul numero 625 ( quello attualmente in edicola) di “le Scienze” l’articolo “Curare i pazienti senza bilancia” parla di salute. Sullo stesso numero un libro della Adelphi “L’evoluzione della bellezza” ci dice quanto sia pesata la “Forma” sulla evoluzione dell’uomo. C’è una base scientifica per il Fitness.

Condizione

Il consiglio  più frequente del medico riguardo la Salute è quello di perdere peso. Pur tuttavia la ricerca dice che non è il peso quanto lo stile di vita a determinare lo stato di salute e l’impatto sull’indice di mortalità. Questi studi mettono in evidenza come l’indice di mortalità si alzi ai due estremi della variabile peso, obesi/sottopeso con BMI < di 18,5, e > di 35. le classi intermedie sono in pratica equivalenti. Per esempio un soggetto con BMI 30-34,9 non ha un’attesa di vita diversa da un soggetto con BMI ideale 18,5-24,9. Un altra ricerca peraltro “pesante” per aver tenuto in osservazione per ben 14 anni 11.761 soggetti ha certificato che non era la loro categoria di BMI bensì il loro stile di vita a determinare la lunghezza della loro vita ( n.d.r e qualità). Cosa intende la ricerca per stile di vita: non fumare, alcol con moderazione, minimo 5 porzioni al giorno di frutte e verdura, attività fisica programmata un minimo di 12 volte a settimana. Sulla qualità di queste 12 unità di formazione la ACSM ha dato una chiara graduatoria: resistance training e footing. L’articolo mette sotto forte critica l’ossessione del peso personale (la bilancia) essa stessa fonte di notevole stress. Mentre è alto il valore dell’attività fisica ben superiore al negativo di un BMI alto.

Da mandare in memoria

  • Da mandare in memoria
  • Valore primo: frequentare la palestra. Possibilmente sala pesi + cardio (… e un buon tecnico). Nessuno sport specifico tipo Cross-fit, Funzionale, Power-lifting ecc. ecc.
  • Sana ed equilibrata qualitativamente alimentazione
  • Terza e solo terza, sana e equilibrata alimentazione come quantità. Quantità tali avere come obiettivo breve il rientrare nel range di BMI 22,5-24,9 per i sottopeso e 30-34,9 per i sovrappeso. Solo nel lungo e grazie ad abitudini acquisite , un BMI spostato verso la media.

Forma

S’è già detto che la Forma include la bellezza fisica che ha come base propria della nostra specie, le proporzioni. Nel libro Evoluzione della bellezza (Richard Prum – Adelphi ) finalista al premio Pulitzer, viene citata una frase di uno dei padri dell’evoluzione, Alfred Russell Wallace, secondo il quale la bellezza non serve ad altro che a fornire un profilo ricco di informazioni pratiche sulle qualità adattative dei potenziali partner. Viene citato un altro autore più recente Daniel Bennett dal quale Brum prende che l’idea realmente pericolosa di Darwin non è l’evoluzione naturale ma il concetto di evoluzione estetica attraverso la scelta del partner. Ipotesi già definita da Darwin sull’Evoluzione dell’uomo avanzando che la scelta femminile ( e il senso del bello) fosse una forza evolutiva indipendente. Brum deduce entusiasticamente che questa forma di selezione sessuale fornisce una visione esaltante dell’evoluzione. Da questo punto di vista il mondo dell’uomo è dominato da libertà e possibilità di scelta,  che non hanno gli animali. Il gioco tra bellezza, attrazione, desiderio e scelta costituisce una fonte preziosa sulle forze che hanno ci hanno plasmato.

Le difficoltà del dare un valore sociale alla Forma

In una intervista Joe Weider ricorda i suoi esordi con risvolti molto umani. L’effetto degli allenamenti, eseguiti in una baracca retrostante la casa, cominciavano e vedersi e Joe annota che aveva cominciato a ricevere le attenzioni delle ragazze e degli adulti che gli mostravano più rispetto. Tempo dopo affermava che l’allenamento con i pesi avevano cambiato non solo il corpo ma anche la mente. Queste affermazioni riguardanti tra il 1945 e il 1955 non sono da poco. Joe le scriveva anche sulla sua prima pubblicazione Your Phisique. Questa aveva una particolarità, almeno nei primi numeri. Aveva di “stampa” solo la copertina, per alcuni numeri sempre la stessa, con l’interno costituito da fogli ciclostilati. Le vie del successo! L’affermazione che “riceveva le attenzioni delle ragazze” fa il paio con le affermazioni di Wallace, Darwin, Bennett e Brum. Se si pensa che ancora oggi le teorie sull’Evoluzione, riconosciuta recentemente anche dalla Chiesa, sono proibite nelle scuole degli Stati Uniti, si possono immaginare i nemici che Joe si fece  in un sol colpo. E non erano individui ma istituzioni potentissime. Erano fortemente spinte le attività che formavano uomini forti ed efficienti sia per il lavoro che per la guerra. Le tracce di questo si trovano ancora sia nei programmi di educazione fisica, sia negli sport. Attacco, difesa, aggressività, gestione di questa nei fanatici tifosi ecc. ecc. sono una modalità di comunicazione corrente negli sport di squadra. In Italia poi dove per la religione il corpo è fonte di peccato, altro che di bellezza, gli effetti li abbiamo conosciuti almeno prima degli anni 70. In questa fase storica, la forza fisica elevata non ha valore, le macchine la forniscono in tutti i lavori; la guerra si fa con i droni, solo sui film si vede “l’eroe” in azione. Il benessere generalizzato ha portato disfunzioni tristemente note, e la Forma del corpo è divenuta espressione di salute, la condizione è stata riconosciuta  la base dell’efficienza metabolica che è la determinante della salute come qualità emergente. Siamo tornati ad un padre dell’evoluzione Alfred Russell Wallace ( Llanbadoc, 8 gennaio 1823 – Broadstone, 7 novembre 1913“) secondo il quale la bellezza non serve ad altro che a fornire un profilo ricco di informazioni pratiche sulle qualità adattative dei potenziali partner”. E’ stata necessaria solo un poco di pazienza.

Per gli operatori con uno sguardo sul futuro

Si dovrebbero attivare come operatori di salute,forma, condizione e benessere. Tralasciando ad altri l’eccellenza (a che prezzo e per cosa!!) di record di forza o metabolici. La visione storica ci dice che la “sala pesi” con i suoi attrezzi produttori di una resistenza graduabile su tutte le possibilità individuali, il tapis-roulant o equivalenti per integrare la capacità cardio-respiratoria, un tecnico preparato su tutti i pro ed i contro, rende il club luogo principe per la Forma e la Condizione. Le capacità sottostanti la condizione e il loro substrato sono ben definite nella Teoria dell’allenamento e dal loro livello emerge come qualità emergente la salute.

Si sente dire che dopo il Corona virus la società non sarà più la stessa. Ma l’uomo si. E queste delle quali abbiamo parlato sono le sue caratteristiche. Ripartiamo da qui.

Ps. il BMI ha dei limiti. Non fa differenze tra i somatotipi e gli atleti di RT di lungo corso. Un endomorfo è necessariamente sovrappeso a causa della sua struttura genetica. Qui viene utilizzato per persone di non grandi adattamenti.

Leave a Reply

Esegui l'accesso per Commentare

Related Post

Quello che pensava il Prof. Carmelo Bosco. “Voi dovete sapere che la medicina, la scienza medica è una scienza nata dallo studio della patologia e non dell’uomo sano. La salute è stata definita dalla medicina semplicemente attraverso la rimozione della malattia. Ma noi che conosciamo l’uomo sano, che studiamo come migliorare le prestazioni, che sappiamo quello che serve, non semplicemente per togliere la malattia, ma per preservare un equilibrio di benessere, ebbene noi abbiamo un grande dovere di adattare queste conoscenze e di metterle a disposizione di tutti e non solo degli atleti. E noi sappiamo che non basta dire vai a correre, solleva dei pesi, fai questo esercizio. Occorrono risposte chiare, serie. Perché per una terapia si va dal medico e per l’esercizio ci si fida di chiunque? Di guru improvvisati, di uomini d’affari mascherati da esperti. È il corpo delle persone in gioco, per non parlare del benessere psicofisico. Ecco perché solo una minoranza delle persone fa esercizio regolarmente. Non si convince la gente se non con la serietà e per questo motivo io credo che la scienza dello sport può avere un grande ruolo. Noi siamo coloro che hanno il bagaglio di conoscenze per poter dare risposte giuste non solo a chi dello sport ne fa una professione ma soprattutto a chi vuole usare l’esercizio per stare bene. In un mondo che invecchia queste competenze possono diventare fondamentali per garantire benessere, indipendenza e qualità della vita a milioni di persone”. Prof. Carmelo Bosco nel 2002 in un discorso ai suoi studenti di Scienze Motorie all’Università di Tor Vergata.Quello che pensava il Prof. Carmelo Bosco. “Voi dovete sapere che la medicina, la scienza medica è una scienza nata dallo studio della patologia e non dell’uomo sano. La salute è stata definita dalla medicina semplicemente attraverso la rimozione della malattia. Ma noi che conosciamo l’uomo sano, che studiamo come migliorare le prestazioni, che sappiamo quello che serve, non semplicemente per togliere la malattia, ma per preservare un equilibrio di benessere, ebbene noi abbiamo un grande dovere di adattare queste conoscenze e di metterle a disposizione di tutti e non solo degli atleti. E noi sappiamo che non basta dire vai a correre, solleva dei pesi, fai questo esercizio. Occorrono risposte chiare, serie. Perché per una terapia si va dal medico e per l’esercizio ci si fida di chiunque? Di guru improvvisati, di uomini d’affari mascherati da esperti. È il corpo delle persone in gioco, per non parlare del benessere psicofisico. Ecco perché solo una minoranza delle persone fa esercizio regolarmente. Non si convince la gente se non con la serietà e per questo motivo io credo che la scienza dello sport può avere un grande ruolo. Noi siamo coloro che hanno il bagaglio di conoscenze per poter dare risposte giuste non solo a chi dello sport ne fa una professione ma soprattutto a chi vuole usare l’esercizio per stare bene. In un mondo che invecchia queste competenze possono diventare fondamentali per garantire benessere, indipendenza e qualità della vita a milioni di persone”. Prof. Carmelo Bosco nel 2002 in un discorso ai suoi studenti di Scienze Motorie all’Università di Tor Vergata.